Assistere alla diretta del dopo elezioni e’ stato un po’ come assistere a una partita della Nazionale. Forza (stati) azzurri!!
Ieri sera nella piccola living room del dormitorio, pc in streaming (non esistono le tv nel nostro campo base stile ultimo avamposto in Antartide) e proiettore sul muro, eravamo tutti uniti a fare il tifo per Barak. Gli employees del National Park Service, inutile dirlo, votano compatti Obama.
Abbiamo seguito con il fiato sospeso le incessanti zoommate della CNN sui vari swing states, e proiezione dopo proiezione, poll dopo poll, era tutto un gioire ogni volta che vedevamo colorarsi di blu una delle contee degli stati chiave di queste elezioni.
New Hampshire, Virginia, Wisconsin, Iowa, il popoloso Ohio e la tanto agognata Florida che e’ rimasta contesa fino alla fine.
Quando ormai eravamo a 240 grandi elettori su 270 necessari per la conquista della presidenza, la vittoria ormai era solo questione di conferme.
Ma la CNN ci manteneva sulle spine, e l’annuncio non arrivava mai. Cosi’ abbiamo girato su Fox News, e, abbiamo letto con grande sorpresa:
Cosi’, rieletto. Dato per certo.
Le telecamere su folle festose e multietniche di varie citta’ americane, contrapposte alle facce cupe dei giornalisti dell’emittente repubblicana.
Poi, dopo le parole di congratulazione, il tradizionale fair play e i sorrisi a denti stretti di Romney, ci si aspettava da un momento all’altro il discorso di Obama. Discorso che purtroppo e’ arrivato troppo tardi, e a una certa ora ce ne siamo dovuti andare a dormire.
Ed e’finita cosi’: senza grandi festeggiamenti e senza assistere al discorso.
E prima di sprofondare nel mondo dei sogni, pensavo a 4 anni fa, quando le elezioni caddero proprio nel bel mezzo della nostra battaglia contro la riforma universitaria.
Il nostro ruolo nell’occupazione della sede universitaria di Via Accademia, non ci impedi’ di seguire le elezioni per tutta la notte.
Io ero fan di Obama fin dall'inizio, con il debutto nel 2007 delle primarie contro Hillary, e nutrivo in lui una speranza profonda, che mai avevo provato nei confronti di personaggi politici in vita.
E questa foto, che ritrae a pochi minuti dall'annuncio della vittoria (piu' o meno le 6 di mattina) le nostre facce stanche ma felici, e’ uno dei piu’ bei ricordi della mia vita.
Ne e’ passata di acqua sotto i ponti.
Eravamo 20enni, idealisti, eravamo nel bel mezzo della nostra piccola rivoluzione. Poi, divisi da faide interne, rovinati dai soliti “capetti” che cercavano di mettersi in mostra, noi abbiamo perso la nostra, allontanandoci chi prima chi dopo, cercando di recuperare il tempo perduto, seguire lezioni, dare esami e rimetterci sulla strada della laurea.
Tornare dentro al sistema. Dormire in un comodo letto. Cenare in famiglia.
Obama invece ha vinto le elezioni. Ma poi, anno dopo anno, ci e’ sembrato che abbia tradito molte delle nostre aspettative. E' stato piu’ volte in difficolta, e’ dovuto scendere a compromessi con il nemico.
* * *
Ma stamattina, la prima cosa che ho fatto qua in ufficio (contro tutte le
regole) e’ stata guardarmi tutti i 20 minuti di discorso travolgente di Obama 2.0And I fell in love with him.
Again!
Ecco le frasi salienti di questi 20 minuti di ars oratoria (prossimo post)
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